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Disposizioni per la Vita Sacramentale nelle Comunità Pastorali/Parrocchie

Il nostro Vescovo ha pubblicato un ampio documento che stabilisce alcune linee per la ripresa della vita cristiana nelle nostre comunità parrocchiali. Eccone un’ampia sintesi.
Questi orientamenti pastorali riguardanti le celebrazioni liturgiche sono indicazioni operative su cui tutti convergere, dal momento che nessuno è padrone dei Sacramenti, ma tutti ne siamo solo umili dispensatori. I Sacramenti necessitano, di una celebrazione oculata e dignitosa, che tiene conto anche della situazione locale e della possibile recezione da parte delle diverse categorie di persone, in primo luogo gli adulti, le singole famiglie, poi gli anziani, i ragazzi e i giovani.
Occorre inoltre ricordare che le singole direttive non possono prescindere dalla esperienza vissuta nel tempo del lockdown, così da far tesoro di quanto è emerso come possibilità di una nuova comprensione del nostro stile di Chiesa e del modo di gestire la pastorale nello specifico. Siamo nella fase di una lenta ripresa a livello celebrativo. Ingente è lo sforzo di adeguarsi alle indicazioni operative disposte dalle Autorità civili. Grande e indispensabile l’impegno di laici volontari che predispongono gli ambienti, accolgono le persone che entrano ed escono dalle Chiese, e si occupano della sanificazione. Con non poca meraviglia constatiamo che i partecipanti alle celebrazioni sono in molti casi al di sotto delle attese. Paura del corona virus? Pigrizia, dal momento che è più facile assistere alle celebrazioni diffuse attraverso la televisione?
Mi sembra utile sottolineare che il vero problema della Chiesa oggi non consiste nel calo del numero dei partecipanti alle celebrazioni e nemmeno al rarefarsi delle vocazioni, ma soprattutto nella crisi della fede che riconosce il primato di Dio nella propria esistenza. Da qui la cura personale, che lascia lo spazio a un rinnovato impegno tenendo conto dei diversi destinatari e della necessità di nuove forme di linguaggio.
Personalmente sono colpito dall’esiguo numero dei giovani e di ragazzi presenti alle celebrazioni.
Non disperdiamoci in tante attività complementari, ma convinciamoci che la qualità di una parrocchia dipende da come essa inizia e accompagna alla fede. Essa si trasmette nella forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma che si accende da un’altra fiamma. Ciò implica di essere audaci e creativi, concentrandosi sull’essenziale.
Tra ciò che nelle pagine seguenti è proposto, in particolare sottolineo il tema urgente del come e quando e a chi far vivere la celebrazione della Cresima e dell’Eucarestia. Il tempo per l’amministrazione dei due Sacramenti va valutato in loco, direttamente dai sacerdoti e dai catechisti, e se non ci fossero le condizioni necessarie, si potrebbe tranquillamente rimandare all’anno prossimo, senza preparazioni affrettate.
Sarebbe però utile, nello stesso tempo, che l’opportunità di celebrare o differire i Sacramenti fosse valutato serenamente con i singoli genitori dei cresimandi e comunicandi, così che giungano loro stessi a rendersi conto del cammino di fede, maturato o meno, insieme in famiglia e in comunità dai singoli ragazzi. In questo modo si avrebbe la opportunità di favorire ed estendere le relazioni interpersonali, avvicinando singolarmente le singole famiglie e coinvolgendole in un giusto e comune discernimento.
Con spirito di fede e grande cura pastorale affido a ciascuno di voi le disposizioni qui sotto riportate, affinché le possiate leggere e tradurre nelle vostre Comunità, nella ricerca continua di ciò che rende possibile l’incontro con il Signore Gesù, venuto perché tutti, nessuno escluso, possano avere una vita piena e abbondante (Cfr. Gv10, 10).

  1. Battesimo
    La celebrazione del Battesimo degli infanti non sia differita senza un ragionevole motivo, e si sensibilizzino i genitori a chiedere il battesimo per i loro figli anche in questa fase, senza attendere troppo a lungo. I Battesimi siano celebrati preferibilmente di domenica e in forma collettiva: al fine però di evitare il formarsi di assemblee troppo numerose, si potrà celebrare il Battesimo anche in giorno feriale e singolarmente.
  2. Confermazione
    É opportuno recuperare la celebrazione dei Sacramenti per il completamento dell’Iniziazione Cristiana (Confermazione ed Eucarestia), sospesa nel tempo pasquale a causa della pandemia. Ciò avvenga entro il termine dell’anno liturgico, domenica 22 novembre 2020, solennità di Cristo Re dell’Universo. In via eccezionale il parroco, per motivi che ritiene validi, può rinviare la celebrazione dei sacramenti al tempo pasquale del prossimo anno liturgico.
    Nel determinare il tempo e il luogo della celebrazione si favorisca la partecipazione della comunità, evitando che il momento celebrativo finisca con l’essere riservato alle sole famiglie dei candidati.
    I candidati riceveranno il sacramento della Confermazione e dell’Eucaristia nella medesima liturgia.
  3. Eucarestia
    L’impossibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica domenicale, a causa della pandemia, richiede ora una chiara ripresa pastorale: è necessario riscoprire l’importanza del Giorno del Signore, partecipando fisicamente alla Santa Messa ed evitando forme intimistiche e individualistiche di spiritualità. Si invitino pertanto i fedeli che ne hanno la possibilità, a riprendere a partecipare all’Eucarestia in presenza: non è la stessa cosa partecipare di persona alla Santa Messa o assistervi alla televisione. I ragazzi e le famiglie, in special modo, riprendano a frequentare l’Eucarestia domenicale, ne riscoprano il valore comunitario e la partecipazione attiva e personale.
    I sacerdoti e i diaconi, con l’aiuto dei ministri straordinari della comunione, riprendano la visita
    ai malati e agli infermi: quanto alla frequenza e alle modalità della visita, si prendano accordi con la famiglia, tenendo conto delle diverse circostanze.
  4. Esequie ecclesiastiche
    Oggi è più che mai necessario che i Pastori, e l’intera comunità cristiana, esprimano in modo concreto il senso della fede all’interno dell’esperienza famigliare del lutto. La celebrazione del funerale rappresenta un momento privilegiato in cui fare esperienza, accanto a coloro che piangono la perdita di una persona cara, della presenza consolante del Signore Risorto: per tale ragione le esequie ecclesiastiche vengano celebrate nella santa Messa.
    La veglia nella casa del defunto sia celebrata alla presenza dei soli famigliari più stretti. Nelle chiese e nelle sale del commiato la veglia si può celebrare nelle forme previste dal Rituale e nel rispetto delle normative sanitarie vigenti.
  5. Processioni
    Le feste patronali e le processioni, che ancora sono celebrate in numerose comunità della nostra Diocesi, sono un’importante occasione di evangelizzazione, come evidenziato da papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium.
    Lo studio di fattibilità della processione e la sua realizzazione cade sotto la responsabilità dell’autorità sanitaria, di quella civile e di quella religiosa. Sarà cura del Parroco mantenere un dialogo proficuo con le autorità civili.
    L’ente organizzatore dell’evento deve garantire, nei modi che conosciamo, il rispetto delle misure preventive di protezione personale (uso della mascherina e disponibilità di liquido igienizzante) e di distanziamento: due metri tra i fedeli che cantano e un metro e mezzo tra gli altri.
    Ai fedeli deve essere ricordato che non è consentito partecipare alla processione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5°C.
    Non è consentito il bacio di reliquie, statue o altri oggetti religiosi.
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