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L’ORIGINE
E’ ancora possibile riconoscere in alcuni edifici che circondano l’attuale chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana il complesso conventuale abitato per alcuni secoli dai frati dell’Ordine dei Servi di Maria Vergine. Don Grisoni, nella sua cronaca parrocchiale, dice: “La tradizione vuole che Filippo Benizi membro e generale dei Serviti, fondati in Firenze nel 1233 dai sette Santi fondatori, viaggiando per l’Italia, fosse passato anche da queste parti e, trovata questa gente abbandonata, facesse sì che il vecchio monastero venisse riedificato con la chiesa, che venne dedicata ai SS. Martiri Vincenzo ed Anastasio e, da Abbazia dei Benedettini, venisse cambiata in un priorato dei Padri Serviti”. La chiesa ricostruita non doveva essere molto grande, ad una navata sola, come si vede in un disegno del 1700 presente nell’archivio parrocchiale. Il presbiterio, piuttosto piccolo, era di forma rettangolare. L’edificio risultava più basso, con tetto in travi di castano. Nel 1788, i frati Serviti si trasferirono a Como, per ricongiungersi con i confratelli del convento di S. Gerolamo e vendettero il Conventino ai signori Bianchi, mentre la chiesa fu ceduta alla parrocchia, in quanto più grande e in migliore stato della chiesa di S. Lorenzo, che si trovava nella località ora chiamata Chiesa rotta.

LA CHIESA SEICENTESCA 
L’attuale chiesa parrocchiale di Abbadia Lariana è il risultato di una serie di interventi edilizi che hanno trasformato la preesistente chiesa dedicata ai SS. Vincenzo ed Anastasio.

progettoNel XVIII secolo la chiesa fu intitolata a San Lorenzo e nel 1888, su progetto dell’ingegnere Stoppani, venne ampliata e completamente ristrutturata alzando il soffitto ed aggiungendo ai lati due navate.

Nel 1915 gli interni vennero affrescati dal pittore Luigi Tagliaferri (1841-1927) che dipinse, al centro della volta, il martirio di San Lorenzo con gli angeli che sollevano il Santo verso il Paradiso. Sui pilastri che sorreggono la volta, sono raffigurati i dodici apostoli, ma altri splendidi affreschi si possono ammirare nella conca absidale e sopra l’organo. Nel Coro della parrocchia, completamente pavimentato in marmo rosa, è posto l’Altare Maggiore, pregevole monumento ligneo del XVII secolo. Ai lati dell’altare troviamo due quadri del pittore Buzzoni raffiguranti la vita di San Lorenzo. Di sicuro interesse le due grandi tele del XVII secolo, raffiguranti la devozione per Sant’Agostino, poste ai lati della porta d’ingresso della parrocchia. Chi entra nella chiesa parrocchiale di S. Lorenzo in Abbadia è colpito subito dalla ricchezza dei festoni, degli ornamenti, delle statuine, delle dorature che brillano sull’altare ligneo barocco al centro dell’abside.

 

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Lo sguardo, poi, si innalza quasi spontaneamente verso la volta della chiesa decorata da Luigi Tagliaferri, pittore di origine valsassinese, ma cresciuto a Mandello del Lario, in una famiglia di decoratori.

tagliaferri-abside-san-lorenzoLa composizione che possiamo ammirare nel catino dell’abside prende spunto dal libro dell’Apocalisse: si tratta della gloria dell’Agnello descritta da San Giovanni. Sulla sinistra dell’affresco sono raffigurati i Santi mentre sulla destra sono rappresentati tutti i popoli della terra convertiti a Cristo dall’opera dei missionari.

Nelle tre fasce trasversali che congiungono i pilastri di sostegno della volta, Tagliaferri ha raffigurato in medaglioni i  dodici apostoli mentre nell’ultima fascia, sovrastante l’organo, quattro graziosi putti portano dei cartigli con la scritta “Laudate Deo in cordis et organo”.

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Al centro della volta spicca la gloria di S. Lorenzo, a cui è dedicata la chiesa, con la palma del martirio in mano, vestito con le insegne di diacono. E’ portato in Paradiso dagli angeli ed ai suoi piedi sono raffigurati gli strumenti tradizionali del martirio con la graticola su cui venne bruciato.

 

battistero-san-lorenzo-300x267Nel 1989 venne costruito l’attuale fonte battesimale ad opera dello scultore Fulvio Simoncini.
Il fonte è di forma esagonale e sostiene una vasca circolare: due figure geometriche semplici, ma classiche, simbolo di perfezione. L’idea teologica guida è la seguente: il Cristo è il Salvatore di tutti gli uomini, lo Spirito Santo ha guidato Maria, Elisabetta, Giovanni il Battista, Gesù, i suoi discepoli e continua a santificare tutti i battezzati. In sei formelle pulite ed essenziali, ma plastiche e piene di sentimento, lo scultore fa passare tutto il mistero della salvezza secondo la rivelazione cristiana.

 

Chiesa di San Lorenzo in notturnaIL NUOVO SAGRATO
Il 6 settembre 2015, con la benedizione della Madonna Pellegrina di Fatima, è stato inaugurato il nuovo sagrato che ha così acquistato tutta la sua importanza e ampiezza. I lavori richiesti per la sua riqualificazione hanno portato alla luce dei reperti di un certo valore archeologico e indicazioni possibili di conferme o di novità di ordine storico – culturale.

Il sagrato è spazio sacro: accanto alla chiesa, un tempo, si seppellivano i fedeli defunti; godeva spesso anche di immunità e serviva da asilo. Oggi soprattutto è luogo sacro di accoglienza e di incontro che caratterizza la Comunità cristiana in tutti i suoi gesti e manifestazioni.

In alcune occasioni celebrative e liturgiche ci vedrà riuniti per l’incontro con il Signore. Ancora chi si presenta alla porta della chiesa deve sentirsi ospite gradito e atteso. In una nota dei Vescovi ci viene detto che il sagrato è luogo da tutelare (pulizia, decoro) da invasioni esterne di ogni natura.

La necessità di proteggere nella sua sacralità il sagrato è stato motivo determinante per il suo riordino: data la vicinanza del lago era diventato, soprattutto nei mesi estivi, comodo e selvaggio posteggio gratuito. L’opera si augura di trovare un largo compiacimento e di offrire un’utile modalità per l’incontro con il Signore.

Abbadia e l’altare restaurato. “Appassioniamoci alla dimensione del bello”

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