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….a proposito della forzata chiusura dell’Asilo Parrocchiale di Crebbio

Sono trascorsi ormai tre mesi dall’inizio di un’esperienza sconosciuta, impensabile, che ha assunto risvolti drammatici. Ci eravamo preparati, eravamo pronti per l’allegria del carnevale da vivere con genitori e nonni per le vie del paese. All’improvviso, strappando le nostre sicurezze, è entrato nella nostra vita il “VIRUS con la CORONA” e anche la scuola, luogo dove quotidianamente in modi diversi si tessono relazioni, in un tempo scandito “insieme”, è diventata inaccessibile. Ma le relazioni hanno continuato e continuano ad essere aperte. Per “tenere vicini” i bambini, non preoccupandoci di fare o far fare “la scuola a casa”, abbiamo cercato innanzitutto di scambiarci saluti, di far conoscere proposte presenti sul territorio (teatro, letture animate), e di mantenere legami tra quello che i bambini avevano vissuto insieme fino al momento della chiusura (l’orto con la sua stagionalità, il pollaio) e quello che i bambini ritroveranno alla riapertura. Abbiamo perciò inviato loro foto e brevi testi esplicativi del lavoro di cura realizzato da chi poteva accudire, nonostante la chiusura. I bambini hanno gradito la continuità dell’esperienza nella natura. In particolare hanno espresso il desiderio di rivedere gli animali del pollaio. E’ fuori discussione che il desiderio più grande è RIVEDERE I PROPRI AMICI.

Il disegno della scuola è opera di un bambino di qualche anno fa.

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