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In attesa del Natale

nativitaStiamo iniziando la terza settimana di Avvento e la celebrazione della nascita di Gesù è ormai alle porte. La Chiesa, sente l’importanza  dell’evento che si rinnova ogni anno ed invita tutti i suoi figli a prepararsi autenticamente al mistero anche con la partecipazione alla Novena. La Novena di Natale, non è preghiera ufficiale della Chiesa, ma è una celebrazione popolare che lungo i secoli è diventata parte significativa nell’attesa gioiosa della nascita umana di Dio, nostro Salvatore, Gesù. Cominceremo la Novena del suo Natale lunedì 17 fino a venerdì 21 dicembre alle ore 20.30 nella chiesa di San Lorenzo.
Invito pertanto tutta la nostra Comunità Pastorale a considerare che la Novena è un’occasione importante per vivere la preparazione immediata alla grande Festa. Tutto questo ci è utile per accogliere il vero regalo che Dio ci offre: la nascita del Bambino Gesù. Sono convinto ancora che la Novena rappresenta uno dei ‘modi speciali’ in cui la presenza dei più piccoli, insieme alle loro famiglie, assume una particolare rilevanza. Questi cinque giorni potranno essere l’occasione per non dimenticare che per noi cristiani il Natale è la venuta di Gesù, tutto il resto è cornice, bella, ma non necessaria! L’invito allora è rivolto proprio a tutti e suona così: Viviamo insieme l’attesa e prepariamoci a sperimentare la gioia della venuta di Gesù ‘ritagliandoci’ dalle fatiche quotidiane questo spazio di silenzio, di preghiera e di canto meditativo necessario al nostro cuore; cinque giorni da vivere al riparo dal rischio di correre, fare, spendere, spandere e perdersi … senza approdare a nulla!
La Novena prevede quest’anno un programma ‘speciale’ utile per coinvolgere tutti, soprattutto i nostri ragazzi. Verranno messi in scena i cosiddetti ‘personaggi minori’ del presepe.
Saranno la mangiatoia, il bue, l’asinello, le pecore, alcuni animali domestici di nostra conoscenza ad indicarci alcuni utili atteggiamenti per la celebrazione del Natale di Gesù. Li sentiremo parlare nel loro linguaggio semplice, chiaro a tutti. Li accompagneremo nel nostro presepe con canti riconoscenti e gioiosi. Staranno lì a ricordarci che pure noi dobbiamo incontrare il Salvatore; che nascerà nel nostro cuore nella misura in cui ci metteremo al servizio del prossimo; che tutto può essere veicolo di vita nuova. Non voglio togliere la sorpresa: questi personaggi, chiamati ingiustamente, minori sono lì, accolti dal comune Amico.
Ricordo quanto un amico di vecchia data diceva: “Possiamo celebrare cento Natali senza che, mai, Dio
nasca nel nostro cuore”.
Vorrei, – per tutti e per ciascuno di noi – un Natale vero

L'autore