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La II Giornata Mondiale dei Poveri

Il messaggio giornata mondiale poveridel Papa si sviluppa attorno alle parole del Salmo 37:
“Questo povero grida e il Signore lo ascolta”.
Sui verbi: “gridare”, “rispondere” e “liberare” ci offre contenuti profondi per la riflessione.
Anzitutto, – il Papa si domanda, -“come mai questo grido, che sale fino al cospetto di Dio, non riesce ad arrivare alle nostre orecchie e ci lascia indifferenti e impassibili?”. Papa Francesco risponde affermando che: “È il silenzio dell’ascolto ciò di cui abbiamo bisogno per riconoscere la loro voce. Spesso nel momento in cui i poveri fanno udire il loro grido, la reazione non è coerente, non è in grado di entrare in sintonia con la loro condizione. Si è talmente intrappolati in una cultura che obbliga a guardarsi allo specchio e ad accudire oltremisura se stessi, da ritenere che un gesto di altruismo possa bastare a rendere soddisfatti, senza lasciarsi compromettere direttamente.”
La povertà “non è cercata, ma creata dall’egoismo, dalla superbia, dall’avidità e dall’ingiustizia. Mali antichi quanto l’uomo, ma pur sempre peccati che coinvolgono tanti innocenti, portando a conseguenze sociali drammatiche.” Prendendo come icona il racconto del cieco Bartimeo (cf. Mc 10,46-52), Papa Francesco attesta nel Messaggio che tanti poveri si sono identificati in questo povero ai margini della strada, che molti volevano zittire. Anche oggi, sostiene il Papa, “le voci che si sentono sono quelle del rimprovero e dell’invito a tacere e a subire”. Per questo il richiamo è forte e lapidario: “Sono voci stonate, spesso determinate da una fobia per i poveri, considerati non solo come persone indigenti, ma anche come gente portatrice di insicurezza, instabilità, disorientamento dalle abitudini quotidiane e, pertanto, da respingere e tenere lontani.”. La risposta dei credenti, pertanto, ha bisogno di essere coerente e deve sapere che un comportamento contrario, non solo rende indifferenti nei confronti dei poveri, ma paradossalmente allontana da Dio che sta loro vicino. Da ultimo, il Papa mette in guardia dal “giocare per avere il primato di intervento”. Chiede, anzitutto ai cristiani di comprendere “quanto sia distante il nostro modo di vivere da quello del mondo, che loda, insegue e imita coloro che hanno potere e ricchezza, mentre emargina i poveri e li considera uno scarto e una vergogna”. Al contrario, i discepoli di Cristo “sono chiamati a rendere loro onore, a dare loro la precedenza, convinti che sono una presenza reale di Gesù in mezzo a noi.”. Questa è una veritiera opera di liberazione, perché aiuta a creare le condizioni necessarie per rispettare la dignità delle persone più deboli.
Nel sito www.parrocchiadiabbadialariana.it il completo Messaggio del Papa sulla 2a Giornata mondiale dei poveri  Scaricalo qui

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