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Il carisma vincenziano

mano che rideI carismi sono doni che lo Spirito suscita e concede perché ogni battezzato scopra e viva la sua particolare vocazione nella Chiesa in funzione del servizio. Questa particolare vocazione è parte della vocazione comune di tutto il popolo di Dio. I carismi nella Chiesa non si inventano a tavolino, ma si moltiplicano in aderenza alle esigenze concrete della Comunità e della testimonianza che la Comunità deve offrire al mondo.
Il carisma vincenziano si esprime e si autentica nel delicato mondo dei poveri e degli emarginati. Non basta attivarsi per dar loro una mano, occorre maturare un coraggioso impegno profetico, un’attenta lettura dei segni dei tempi, come contributo alla promozione globale del fratello che soffre. Medita sull’insegnamento del Vangelo e della Chiesa e s’impegna a fondo alla luce della dottrina sociale della Chiesa. Sull’esempio di Gesù Cristo, il vincenziano deve farsi servitore. La sua vocazione si riassume in un impegno originale: la carità di prossimità, cioè il servizio personale diretto e permanente a quelli che soffrono al loro domicilio. Due gli elementi centrali di questo carisma: Essere amici per amare. L’amicizia è il cemento che unisce i vincenziani tra loro così come coi disagiati che è dato loro incontrare.
Per Vincenzo De Paoli e Federico Ozanam il gruppo è segno e icona della Comunità trinitaria.

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