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Le chiese sempre più vuote?

gesùE’ un dato di fatto: la partecipazione dei cristiani alle sacre funzioni in chiesa non è più come una volta, di anno in anno diminuisce.
Che dire? Innanzitutto è opportuno premettere una distinzione tra «cristiani», ufficialmente battezzati e perciò «iscritti» nella Chiesa; e cristiani che vivono essenzialmente la «vita cristiana». La prima appartenenza è numerica, la seconda è frutto di adesione, di scelta quotidiana. La prima è punto di partenza, che può anche rimanere tale per tutta la vita; la seconda impegno di ogni giorno. «Non basta essere chiamati cristiani, ma bisogna esserlo davvero», scriveva già il Santo martire Ignazio d’Antiochia, ucciso all’inizio del II secolo. Gli fa eco Tertulliano, padre della Chiesa vissuto a cavallo tra il II e il III secolo: «Cristiani non si nasce ma si diventa». Allora dobbiamo chiederci se un po’ delle glorie passate e dei dolori presenti non siano dovuti anche alla confusione tra questi due appartenenze. Per poter affermare che oggi siamo in pochi o in diminuzione, dovremmo essere davvero sicuri che una volta eravamo in tanti, al di là, delle anagrafi battesimali. Per poter affermare che oggi non si crede più dovremmo essere certi che una volta si credeva di più. Dove sono finiti tutti questi credenti che affollavano, a sentire i ‘fortunati’ parroci di quei tempi, per consuetudini da tutti accettate? Quanto era convinta e matura la loro fede? Fino a che punto un’adesione formale si era tramutata in una scelta consapevole? Oggi in chiesa non mancano solo i giovani, ma anche i loro padri e madri, tutti quelli che, a sentir loro, non si sono persi mai neppure una Messa solenne. E lo diciamo, appunto, non tanto nel senso banale della presenza fisica e perciò numerica (di questa diminuzione, mi sembra, possiamo anche non preoccuparcene), ma di uno stile di vita che almeno desidera avere a proprio fondamento il Vangelo di Gesù Cristo. E’ vero, ci sono degli eventi particolarmente partecipati, c’è l’«effetto Bergoglio» di cui si parla tanto. Certamente Papa Francesco sta invitando tutti noi a scegliere nuovamente Gesù, e a farlo in ogni istante della nostra vita. Con coraggio e senza vergognarcene in chiesa e in piazza, ovunque. «Il cristiano non è testimone di un’idea, di una filosofia: è testimone di obbedienza. Come Gesù».

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