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La conclusione dell’anno di Catechismo

bimbi

Gli incontri settimanali per il Catechismo si concluderanno giovedì 26 maggio con l’incontro per tutti in chiesa alle ore 15.00.
Affideremo al Signore il lavoro compiuto durante l’anno con le gioie e le amarezze esperimentate. Con i nostri bambini e ragazzi Lo ringrazieremo per i doni che ci ha elargito, per le cose belle che abbiamo conosciuto e vissuto. Gli domanderemo anche perdono per non aver risposto prontamente e con generosità ai suoi amorevoli inviti.

Ho trovato in ‘Lo Spiazzo’ un’ interessante riflessione di Paola Nalotto sulla necessità e modalità per verificare come è andato l’anno, come sono stati i ragazzi, quali sono stati i miglioramenti raggiunti e quali sono le cose da modificare e da cambiare in previsione dell’anno successivo.
Racconta una storiella: “Un giorno un viandante si avvicinò a Socrate e gli chiese quanto distasse Atene e questi gli rispose: «Cammina». Il ragazzo ritentò: «Sì, ma quanto dista da qui?». L’uomo rispose : «Cammina». Il ragazzo riprovò ancora: «Ma quanto è lontana?». Socrate replicò:«Cammina». Il viandante perse la pazienza e si allontanò. Dopo che ebbe fatto qualche passo, Socrate gli urlò: «Un giorno!». Il ragazzo si voltò sorpreso ed esclamò: «Ma non potevi dirmelo prima?!». E Socrate rispose: «E che ne sapevo di come camminavi?».
La storiella ci aiuta a capire che, per verificare e valutare come è andato l’anno di catechesi, è necessario tener conto del punto in cui si sarebbe voluti arrivare (Atene), ma anche del punto di partenza e delle condizioni in cui si è partiti (caratteristiche del ragazzo, stile della camminata). Nella pratica siamo portati ad analizzare i risultati concreti: «Ha imparato a dire le preghiere», «Ha partecipato a tutti gli incontri di catechesi», «Non riesce a rispettare gli altri», «Non sa niente della storia della Bibbia».
Ma all’inizio dell’anno erano stati stabiliti gli obiettivi da raggiungere? Si era deciso di “andare ad Atene”? Se non ci si dà degli obiettivi, infatti, in base a che cosa si potrà valutare l’andamento dell’anno? Si valuterà tutto solo in base alle presenze e alle assenze? O si sceglierà di seguire la scia delle emozioni del momento? Pensiamo, per esempio, ai tre anni di predicazione di Gesù. Se dovessimo valutarli sulla base delle emozioni che i presenti hanno provato e hanno percepito durante l’ultima cena, probabilmente verrebbe da pensare che è stato un disastro!”.
C’è comunque spazio per fare meglio. C’è spazio per il coinvolgimento di tutti: i nostri ragazzi ci guardano ed imparano da noi; cresceranno per la nostra testimonianza; vivranno i valori cristiani, li giudicheranno dal nostro comportamento.

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