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La Brezza del 30 agosto 2015

Il Papa e i migranti: basta indifferenza. Non sappiamo più piangere per gli altri

Il Papa nel condannare le atrocità degli uomini più volte ha deplorato il silenzio dell’Europa e spesso di noi tutti. Lo fa da due anni e il suo non
è puro lamento. E’ assillante il richiamo di cambiare sistema. La globalizzazione dell’indifferenza, più di una volta ha detto, ci toglie perfino la capacità di piangere, ha fatto calare la nebbia e aumentato l’oblio. La misericordia, essenza del Vangelo, serve per dare spessore alla svolta. Rinnova l’immagine di Dio, di un Dio che non giudica e non divide il mondo tra buoni e cattivi, che non condanna e non invita gli uomini a prendere le armi in suo nome. Lo dice ai cristiani, lo dice a tutti coloro che credono, lo dice a chi intende nascondere le persecuzioni contro i cristiani e contro i credenti, anche quelli musulmani. La misericordia di Dio si colloca sempre al vertice opposto rispetto al fondamentalismo identitario. Perché le bombe, la violenza e l’indifferenza non possono avere mai funzione salvifica.

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