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La Confessione

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Papa Francesco ha detto che « È nel confessionale che possiamo sperimentare l’abbraccio misericordioso del Padre e lasciarci toccare da questo amore misericordioso del Signore che ci perdona sempre».
Non dimentichiamo mai che la Confessione è un Sacramento: il Sacramento della Riconciliazione, perché dona al peccatore l’amore di Dio che, appunto, riconcilia. È quindi necessario rivedere insieme gli elementi necessari per una buona Confessione, che non sia solo un gesto compiuto perché ci hanno insegnato che bisogna farlo almeno una volta all’anno o tanto per sentirci a posto con la coscienza.

  • Prima di avvicinarci al confessionale sono essenziali due cose: la contrizione e un buon esame di coscienza.
    La contrizione è “il dolore dell’animo e la riprovazione del peccato commesso, accompagnati dal proposito di non peccare più in avvenire”, spiega il Catechismo della Chiesa Cattolica. In parole semplici vuol dire che, prima di confessare un peccato, dobbiamo essere pentiti per averlo commesso e avere già deciso in cuor nostro di non commetterlo più. Secondo elemento essenziale: per avere le idee chiare su quello che abbiamo bisogno di confessare è indispensabile un esame di coscienza. Dobbiamo guardarci dentro con grande onestà e fare un elenco dei peccati che abbiamo commesso. Per farlo possiamo anche aiutarci con la lettura di qualche brano del Vangelo
  • Presa la coscienza dei nostri peccati, ricordiamoci che dobbiamo confessarli tutti. Non ha senso chiedere perdono solo per alcuni, magari quelli che sembrano più facili da confessare… Certo: ci sono cose di cui facciamo grande fatica a parlare con qualcun altro, incluso il sacerdote che abbiamo davanti, ma dobbiamo sforzarci, se vogliamo il perdono di Dio. Se poi qualcosa non riusciamo proprio a dirla perché ci vergogniamo, proviamo almeno a farla capire al confessore, dimostrando il nostro desiderio di chiedere scusa al Signore e di ricevere il suo perdono. Ai confessori Papa Francesco ha detto: «Mi raccomando di capire non solo il linguaggio della parola, ma anche quello dei gesti. Se qualcuno viene da te e sente che deve togliersi qualcosa, ma forse non riesce a dirlo, ma tu capisci … e sta bene così, lo dice così, col gesto di venire».
  • Ultimo passo è la penitenza.Ad assegnarcela sarà Il confessore e, sia essa una preghiera (Ave Maria, Padre nostro o un’opera di misericordia o una rinuncia, la compiremo consapevoli che essa ci permetterà, dopo l’assoluzione, di recuperare la piena salute spirituale.
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