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La festa di Sant’Antonio e la polenta oncia

s.antonioIn occasione della memoria di Sant’Antonio abate (250 – 356), eremita egiziano ritenuto fondatore del monachesimo cristiano, è usanza in molti luoghi accendere falò e benedire gli animali. Esiste nel gergo popolare l’appellativo del virus ‘herpes zoster’ con il ‘fuoco di Sant’Antonio’; presso le stalle non è raro trovare immagini sacre, logorate dal tempo, dell’Abate invocato quale protettore degli animali.
La nostra Parrocchia a Crebbio eretta nel 1621 ha una origine rurale, contadina. Ne è segno anche la scelta del Patrono. Nei giorni di festa si ricorreva ai frutti della terra e del proprio lavoro. Anche sulle tavole dei poveri non mancava il piatto della polenta e i derivati dal latte, il burro e il formaggio.
Il passo è semplice: da data immemorabile in Crebbio (e tale è ancora oggi il richiamo) la polenta oncia diventa tradizione originale. E’ la regina della festa! Facciamo festa in barba alle ferree regole della salute. Forti del motto: “semel in anno licet insanire” (una volta all’anno è lecito far pazzie) godiamoci gli antichi sapori frutto della sana tradizione e la gioia di festeggiare insieme il patrocinio del Santo.

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