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Le grazie si ricevono per donarle

papa ragazzi

Mi è capitata tra le mani una rivista che riportava espressioni del Papa ad un gruppo di ragazzi del Catechismo. «Quel dono dello Spirito Santo entra in noi e fa fruttificare, perché noi poi possiamo darlo agli altri. Sempre ricevere per dare: mai ricevere e tenere le cose dentro, come se l’anima fosse un magazzino. Le grazie di Dio si ricevono per darle agli altri. Questa è la vita del cristiano». Nell’udienza del 6 giugno il Papa ha proseguito con la catechesi sui Sacramenti, in particolare sulla Confermazione, e ha precisato: «È proprio dello Spirito Santo, dunque, decentrarci dal nostro io per aprirci al “noi” della Comunità. Non siamo noi al centro: noi siamo uno strumento di quel dono per gli altri». La Confermazione, ha ricordato ancora il Papa, unisce i battezzati più fortemente al Corpo mistico della Chiesa. «Qualcuno pensa che nella Chiesa ci siano i padroni: il Papa, i Vescovi e i Preti. E poi gli operai che sono gli altri. No, la Chiesa siamo noi, cioè tutti», ha ribadito con convinzione. «Ognuno ha il suo lavoro, il suo posto, ma sempre dobbiamo pensare alla Chiesa come a un organismo vivo, composto di persone che conosciamo e con cui camminiamo». Infine un’esortazione diretta ai Cresimati: «Non ingabbiate lo Spirito Santo, non opponete resistenza al Vento che soffia per spingervi a camminare in libertà, non soffocate il Fuoco ardente della carità che porta a consumare la vita per Dio e per i fratelli. Che lo Spirito Santo conceda a tutti noi il coraggio apostolico di comunicare il Vangelo, con le opere e le parole».

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