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L’arte dell’educare i figli

educazione figliEducare è un’azione delicata e complessa che richiede attenzione, capacità creativa. Significa aiutare il figlio a sviluppare le sue potenzialità e a diventare indipendente. Come fare? Ecco 10 indicazioni che potrebbero aiutare nel difficile ma straordinario “ruolo” di genitori.
• Ogni bambino ha bisogno di approvazione e lodi, ma anche di regole e divieti. Senza regole rischia di crescere allo stato brado, convinto di poter agire e fare tutto ciò che vuole.
• Mantenere un clima disteso in casa: far sì che le difficoltà quotidiane e i problemi di lavoro non rovinino i momenti in famiglia.
• Quando i genitori stanno bene, anche i figli sono sereni; se soffrono, anche i figli sono irrequieti e in ansia.
• Approfittare di ogni momento per dialogare con i figli: sono momenti d’oro per interagire con i figli e costruire un rapporto basato sulla complicità e l’intesa.
• Affrontare con spontaneità l’educazione sessuale: scegliere un approccio sereno evitando i tabù; giocare d’anticipo e in modo personale quando i figli sono ancora piccoli; ogni genitore conosce la sensibilità del figlio e sa qual è l’approccio migliore da adottare senza suscitare in lui reazioni sbagliate.
• Mantenere la calma di fronte ad un capriccio inesistente senza partire subito in quarta con i rimproveri.
• Il primo segreto per saper dire di “no” consiste nell’essere profondamente convinti: i bambini sono bravissimi poi nel cogliere le debolezze di mamma e papà.
• Bisogna quindi fare molta attenzione a come si pone il divieto; i bambini devono essere motivati nel rispettare le regole, se ne capiscono il significato. Se il no è accompagnato da una spiegazione acquisterà un valore diverso.
• “Io per te ci sono sempre”. I bambini si sentono gratificati dall’interesse che la mamma e il papà dimostrano per quello che fanno e sono incentivati a migliorare.
• Attenzione a punizioni e castighi. Il bambino deve sapere che il suo comportamento, se sbagliato, avrà delle conseguenze. Meglio aggiungere un compito anziché togliere al bambino qualcosa. Preferire sempre il “castigo educativo”, a quello punitivo, che mortifica il bambino e lo irrita ulteriormente.
L’educazione dei figli richiede dedizione, pazienza e tempo, non ci si deve preoccupare per loro, ma occuparsi di loro: ogni comportamento dei genitori è educativo solo se riempito d’amore.

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