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Sale, Monte, Lucerna

Oggi, 9 febbraio, una delle feste più importanti della nostra comunità parrocchiale ci riporta al fulcro più importante della nostra vita: la Fede. Per Fede S. Apollonia diede la vita nel martirio, pur di non rinnegare l’amore di Dio. Anche il vangelo di questa domenica ci riporta con tre elementi naturali a riscoprire il Signore Gesù e a testimoniarlo con la nostra vita. 

Il Sale È prezioso, il sale, perché insaporisce il cibo. Quanto è difficile mangiare un cibo insipido! E il sapore ha a che fare con la sapienza. È sapiente chi mette sapore nella propria vita. Diamo sapore alle cose che facciamo, alle parole che usiamo (niente discorsi insipidi per favore!)! Mettiamo sale in zucca ponendo sempre la Parola al centro dei nostri discorsi!.. Il sale, poi, impedisce ai cibi di corrompersi, è un modo eccellente di conservare la carne, ad esempio. Impedisce la corruzione morale, il predomino del male. Ancora oggi il gesto di gettare del sale dietro le spalle, secondo una antica superstizione, tiene lontani gli spiriti avversi. Il sale del vangelo impedisce alla nostra vita di corrompersi, di cedere, di perdere sapore. Non solo: nella Bibbia il sale viene usato per sigillare un patto (2Cr 13,5), manifestava l’inviolabilità di un’alleanza. Noi cristiani siamo sale del mondo, chiamati a testimoniare a tutti gli uomini l’amore di Dio nei nostri confronti. Curioso il fatto che Gesù chieda ai suoi, sale della terra, di non diventare “insipidi”. I chimici ci rassicurano: il sale non può perdere il suo sapore. A meno di non mischiarlo con altre sostanze che lo sviliscono. Cioè, se cediamo a compromessi, se lasciamo che la parola del vangelo venga mischiata col buon senso, le abitudini, le consuetudini nostre e attribuite a Dio, perdiamo la capacità di salare.

Il Monte Come villaggi costruiti sulla cima delle colline per proteggersi dai nemici, per sfuggire alle alluvioni, noi siamo città costruite sul monte, punto di riferimento per il viaggiatore che cerca Dio. Certo, la nostra città (noi, la Fede, la Chiesa..) una volta era la più bella e ricca e attirava moltissime persone. Oggi, tutto intorno, altre città imponenti e magnifiche, all’apparenza, dominano il paesaggio. Poco importa: siamo chiamati a mantenere viva la città di Dio, a non disabitarla. È tempo per cristiani forti, questo, non scherziamo!

La Lucerna Noi cristiani spesso mettiamo la luce della fede sotto lo sgabello. Ci vergogniamo di essere discepoli o, se lo siamo, lo si vede solo durante la messa domenicale. Quanta poca luce cristiana vedo fra i cittadini, fra i commercianti, fra i politici..! Un cristianesimo fatto di abitudine, che non incide sulla vita, che non cambia la storia! Che pena! La pagina del vangelo di oggi ci scuota e ci convinca che siamo insaporiti, costruiti sul monte, accesi e illuminati.
Animo, amici: insaporiamo il mondo!

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