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Giornata delle comunicazioni sociali

albero comunicazioneDa quando internet è stato disponibile, la Chiesa ha sempre cercato di promuoverne l’uso a servizio dell’incontro tra le persone e della solidarietà tra tutti. Nel Messaggio di Papa Francesco per la 53a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ci sono elementi per riflettere sul fondamento e l’importanza del nostro essere in relazione e a riscoprire, nella vastità delle sfide dell’attuale contesto comunicativo, il destino dell’uomo che non vuole rimanere nella propria solitudine. Il Santo Padre nel suo messaggio infatti ha usato tre metafore per parlare dell’ambientale mediale: la rete, la comunità e quella del ‘corpo e delle membra’. L’essere membra gli uni degli altri è la motivazione profonda, con la quale l’Apostolo San Paolo esorta a deporre la menzogna e a dire la verità: l’obbligo a custodire la verità nasce dall’esigenza di non smentire la reciproca relazione di comunione. Questa metafora porta a riflettere sulla nostra identità che è fondata sulla comunione e sull’alterità. Come cristiani, i giornalisti si devono riconoscere tutti membra dell’unico corpo di cui Cristo è il capo e ciò aiuta a non vedere le persone come potenziali concorrenti, ma a considerare anche i nemici come persone. I social network sono definiti dal Papa come complementari all’incontro in carne ed ossa. Se la rete è usata come prolungamento o come attesa di tale incontro, allora non tradisce se stessa e rimane una risorsa per la comunione. La rete non è fatta per intrappolare, ma per liberare, per custodire una comunione di persone libere. La Chiesa stessa è una rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda su ‘like’ (piace), ma sulla verità con cui ognuno aderisce al Corpo di Cristo, accogliendo gli altri.

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